Museo archeologico di Ariano Irpino
 

Il Museo Archeologico, ospitato dal Palazzo Anzani, in Via Donato Anzani (tel. 0825.824839), è aperto nei giorni feriali (8-14) e resta chiuso sabato e domenica. Vi si trovano reperti archeologici rinvenuti nell'insediamento sulla collina della Starza, reperti sannitici ritrovati a Casalbore, reperti romani e medievali provenienti da Aequum Tuticum, ed altri reperti rinvenuti nel territorio di Ariano.

 

Dal villaggio neolitico de La Starza in territorio di Ariano Irpino giungono le tazze carenate con fondo convesso e anse a nastro, i piatti profondi con labbro a tesa e i sostegni a clessidra, oltre alle tipiche tazze con ansa a soprelevazione dapprima pennata e successivamente ad ascia. Di epoca successiva sono invece i caratteristici forni per la lavorazione del bronzo. Sono inoltre in mostra ceramiche riferibili alle facies sub-appenniniche e proto-villanoviane, le quali documentano quindi l'età del bronzo finale (XIII-X secolo a.C.). Peculiari di tale fase tarda sono anche le tazze con sopraelevazione a capocchia bilaterale oppure a caratteri zoomorfi di tipo paparella o corni di lumaca. 

All'interno del museo si ammirano inoltre reperti di epoca pre-romana provenienti da altri comuni del comprensorio. Notevoli sono soprattutto i reperti di un tempio italico del III sec. a.C. e i corredi funerari di una necropoli sannitica, gli uni e gli altri provenienti dal territorio comunale di Casalbore, nonché i reperti di un santuario sannitico rinvenuto nel territorio di Greci. Tra gli svariati materiali esposti risalenti all'epoca dei Sanniti - Irpini si segnalano le ceramiche, i bronzi, le fibule d'argento e il vasellame di bucchero.

Di epoca romana sono invece i cospicui reperti rinvenuti nel vicus di Aequum Tuticum, cardo viarum all'incrocio fra le vie Aemilia, Minuncia, Traiana ed Herculia sull'altipiano di Sant'Eleuterio in agro di Ariano Irpino. In particolare il museo espone monete, utensili in bronzo, vetro e ceramica, oltre ai cippi viari, uno dei quali riporta il nome del console Marco Emilio Lepido mentre l'altro è relativo alla via Herculia con la indicazione in miglia romane delle distanze tra Aufidena ed Aequum Tuticum.